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Fatturazioni, lo spesometro perde la soglia minima dei 3mila euro
L’articolo 2 del decreto elimina, dal 1° gennaio 2012, la soglia di 3mila euro prevista per lo spesometro, in presenza di operazioni con obbligo di emissione della fattura. Resta il limite di 3.600 euro (Iva compresa) per le vendite effettuate da commercianti al dettaglio e soggetti assimilati senza obbligo di fatturazione.
L’agenzia delle Entrate ha chiarito che la novità riguarda soltanto le cessioni e le prestazioni effettuate dal 2012; la soglia di 3.000 euro vale, quindi, ancora per lo spesometro del 2011, in scadenza lunedì 30 aprile con proroga al 30 maggio per eventuali correzioni.
Per questa comunicazione è stato però consentito applicare anticipatamente le modifiche del decreto legge 16 e, dunque, trasmettere al fisco tutte le operazioni anche se sotto soglia. Si tratta di una novità che, se da un lato agevolerà la predisposizione degli elenchi da parte delle aziende dotate di sistemi informatici (per le quali è più semplice comunicare tutte le operazioni attive e passive piuttosto che estrarre singole fatture di importo superiore ad un certo limite), dall’altro farà ricadere nell’adempimento molti professionisti (contribuenti che hanno sempre l’obbligo di emettere fattura), attualmente esonerati in quanto effettuano solo operazioni singolarmente trascurabili (si pensi ai medici).